Foto tratta da The Washington Post. |
Il servizio si usa in modo semplice: si scarica una application e con un clik si visualizza l’auto Uber più vicina, si digita il posto dove si vuole arrivare e appare un preventivo, se si conferma, compare subito la targa dell’auto, la foto dell’autista ed il tempo di attesa. Cosi, in pochi minuti una confortevole auto con un cortese ed elegante conducente arriva per portarti ovunque tu desideri. Il costo è addebitato direttamente sulla carta di credito e la ricevuta arriva tramite mail. Alla fine della corsa si richiede una valutazione del servizio: migliorare la user experience ed essere sempre più efficienti è un obiettivo dell’azienda.
Uber nasce a San Francisco nel 2009 da Travis Kalanick e Garret Camp, oggi è in 27 città del mondo e ha raccolta 49,5 milioni di dollari dai più importanti fondi di investimento, quali Goldman Sachs e Benchmark. L’8 marzo viene lanciata a Milano e subito fa innamorare chiunque provi il servizio.
Intervisto Elena Lavezzi, Manager Communicator di Uber, che mi accoglie insieme agli altri membri del suo team, Benedetta Arese, General Manager e Tommaso Rodriguez, Operation Manager nella splendida sede del al Tag di Milano, casa di molte start-up e un posto ideale dove idee, voglia di lavorare e intraprendenza si incontrano dando vita ad un luogo entusiasmante e stimolante.
Elena mi accoglie e inizia a parlarmi di questa splendida avventura iniziata da circa un mese. Mi racconta che tutto è si è mosso molto velocemente e che la città sta rispondendo ben oltre gli obiettivi prefissati. I numeri sono più che soddisfacenti: Uber sta convincendo non solo il target a cui propriamente si rivolge, uomini e donne d’affari, giornalisti, attori che vogliono l’autista personale, ma chiunque debba spostarsi da una parte all’ altra di Milano e che normalmente deve utilizzare un taxi.
La facilità di accesso, l’efficienza e l’idea di un viaggio più confortevole piace a tutti. Elena mi spiega che il costo del servizio è circa il 20 % in più rispetto a quello di una corsa in taxi, ma si risparmia del 50% rispetto ad un auto noleggio, inoltre non c’è il costo della chiamata e nessun tempo di attesa al centralino.
Il costo in più è ripagato da un servizio paragonabile a quello di un autista personale: due minuti prima dell’arrivo dell’auto viene mandato un messaggio di avviso in modo da evitare lunghe attese. All’arrivo, viene aperta la portiera e in macchina viene fatto trovare un piccolo pensierino per allietare il viaggio. L’autista Uber percorre vie preferenziali per taxi e mezzi pubblici, evitando così il traffico della città e, una volta a destinazione, accompagna il cliente fino al portone di casa o dell’albergo.
Uber punta ad offrire un servizio ad alta effiicienza, sempre al servizio del cliente, rendendo a portata di chiunque un viaggio con conducente personale.
Finita l’intervista Elena mi confida che l’avventura italiana di Uber non si ferma a Milano, quindi speriamo di incontrare presto il nostro autista personale sotto casa.
Azzurra Meoli, Milano