Ieri 18 settembre sono strati presentati, a esponenti del mondo imprenditoriale e finanziario, i 7 progetti imprenditoriali selezionati per Unibo Launch Pad, programma d’accelerazione imprenditoriale per progetti di creazione d’impresa di matrice accademica nato dalla collaborazione tra Istituto Italiano d’Imprenditorialità e Università di Bologna.
Nati da idee di giovani ricercatori dell’Università di Bologna, i progetti imprenditoriali del Launch Pad vogliono portare sul
mercato tecnologie e innovazioni all’avanguardia in diverse discipline scientifiche.
Francesco
Vommaro, chirurgo degli Istituti Ortopedici Rizzoli, vuole con il progetto Design Spine Surgery ridurre
il tasso di fallimento degli interventi su colonna vertebrale creando un team multidisciplinare che
unisca ingegneria e radiologia: l’obiettivo di Francesco e dei suoi collaboratori è implementare in sala
operatoria un innovativo sistema di fissazione vertebrale che permetta al chirurgo di adottare la
strategia chirurgica più efficace rispetto alle esigenze del singolo paziente.
Elena Torreggiani e Annamaria Massa, ricercatrici di biotecnologia, intendono invece lanciare
una linea di prodotti per la cosmesi che sfruttino i meccanismi naturali di trasferimento di sostanze
nutrienti. Mediante l’utilizzo di esosomi prodotti dalle cellule vegetali e derivanti da agrumi, la loro
idea consiste nel creare prodotti di cosmesi che possano ampliare l’attuale offerta di prodotti
dedicati all’idratazione della pelle.
Enrico Di Oto, ricercatore di diagnostica molecolare in oncologia, vuole con il suo progetto Domo
Genetics ridurre i tempi d’attesa per il paziente senza modificare la routine di laboratorio. La
diagnostica molecolare è uno strumento fondamentale per un corretto approccio terapeutico. Con
una collega Enrico ha sviluppato 3 miscele capaci di ridurre il tempo del test da 2-3 giorni a 167
minuti e dimezzare la quota di sonda molecolare usata e quindi i costi del singolo test.
La grande varietà dei progetti selezionati ha permesso anche a Federica Morandi di presentare il
progetto Ne.mo: monitorare la temperatura di un
paziente, sia umano che animale, in modo da identificare più tempestivamente, rispetto ai sistemi
tradizionali, un eventuale stato d’infezione.
Il progetto UWCAT di Remo Malagnino, dottorando di Ingegneria Agraria, è finalizzato a diffondere
in agricoltura il sistema aeroponico a sviluppo verticale, che permette di ottenere produzioni
quantitativamente e qualitativamente superiori, con minore uso di acqua e di suolo rispetto alle
coltivazioni tradizionali.
Con il progetto Horticoltural Knowledge Marco Zibordi e i suoi collaboratori del Dipartimento di
Scienze Agrarie hanno sviluppato un servizio di monitoraggio che permette di utilizzare i frutti
come sensori naturali.
Ha chiuso la serie di presentazioni Giovanni Badiali con WARM, progetto che intende introdurre la
realtà aumentata nelle sale operatorie in modo da permettere al chirurgo di osservare, anche
attraverso la realtà virtuale, ogni informazione relativa al paziente durante l’operazione.
La chiosa finale è stata affidata a Gianni Lorenzoni, membro del Comitato Scientifico dell'Istituto e professore emerito di Economia dell’Unibo: “Come studioso del mondo imprenditoriale sono particolarmente felice
che i progetti selezionati per Unibo Launch Pad siano stati apprezzati e condivisi con importanti
imprese del territorio. La grande varietà di discipline scientifiche e di
competenze alla base dei progetti presentati rafforza inoltre la nostra convinzione che vi sia un
enorme potenziale in termini di progettualità imprenditoriale all’interno dei Dipartimenti
dell’Università di Bologna e che Unibo Launch Pad risponda esattamente a questa esigenza.”