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martedì 14 febbraio 2017

Contenuti Pervasivi per innovare l’opera lirica partendo dalla Cina. L'impresa di Isabella Federico.



La differenza tra un insieme di suoni e la musica passa attraverso la testa, le dita, le orecchie e il cuore. Lo aveva capito il celebre violinista Isaac Stern, meravigliato dall'umanità e dall'istintività degli allievi incontrati durante una visita in Cina nel 1979. Se ne è accorta anche Isabella Federico, manager con esperienza maturata all'interno di colossi come  Ernst & Young  e Google, con il “pallino” per la comunicazione e l'Opera lirica. Le sue passioni si sono trasformate, passo dopo passo, in un progetto imprenditoriale. Un'impresa che punta a valorizzare quella «commovente disponibilità culturale» del popolo cinese e degli appassionati di musica classica sparsi in tutto il mondo.

Dopo aver trascorso parecchi anni all'estero – prima a Toronto poi a Londra, New York e Dublino – Isabella si divide tra Lecce in Italia e Londra, dove gestisce la sua attività, WeBizz, focalizzata sul marketing on-line per il B2B. Nel 2013 WeBizz Ltd (a Londra) amplia l’offerta con la gestione digitale di contenuti culturali.



Fondamentale la “full immersion” in imprenditorialità avvenuta nel 2016 in California, partecipando al TVLP Spring. «Dalla Silicon Valley io ho sempre portato con me il coraggio di non arrendersi, il coraggio di provare e di cambiare – spiega Isabella Federico –. È cambiata l'ottica con cui affronto un progetto che non è mai definitivo, ma fatto di tanti stadi da costruire nel tempo». Accompagnata dai docenti dell'istituto di Menlo Park, dai mentori e venture capitalist incontrati durante il TVLP program, l'imprenditrice ha compreso i punti deboli del proprio progetto, ma soprattutto le leve su cui concentrare gli investimenti futuri. «Ho compreso che un piano imprenditoriale può essere rivisto completamente, adattato alle esigenze del mercato che è in continua evoluzione, alle nuove opportunità tecnologiche e alle alternative offerte dai concorrenti. Ma occorre adattarlo tenendo conto delle esigenze di un audience che potrebbero essere diverse da quelle che avevamo in testa noi».

È in questo momento che nasce “Woopera”, una piattaforma per promuovere l'Opera lirica in tutto il mondo, in particolare in paesi come la Cina, dove l'interesse verso la musica si è moltiplicato nel corso degli ultimi anni. Un nuovo progetto che unisce il modo del digitale con la lirica, un'app alternativa al classico libretto che viene consegnato a inizio spettacolo a teatro.
«Lo scopo – spiega Isabella Federico – è di allargare il mercato della lirica ad un audience giovane e nuovo e al tempo stesso sviluppare un "prodotto aumentato" dell'esperienza teatrale». Ovvero accompagnare gli appassionati di musica classica ad ascoltare con la testa e col cuore e ad entrare nella cultura di chi ha composto un'opera.