«Pensavo di dover tenere i piedi per terra. Invece mi hanno detto che dovevo pensare in grande. Per precauzione cercavo di non sparare numeri alti e mi hanno detto che gli investitori si fidano di te se riesci a impressionarli. Insomma hanno distrutto completamente il modo in cui presentavo la mia azienda. E tutto questo è stato positivo».
Binary System va bene, cresce e produce utili. I suoi obiettivi – dematerializzare i documenti cartacei, conferendo un'impronta green alla gestione delle attività operative – sono molto ambiziosi. E i suoi prodotti – applicativi software per la gestione di imprese ferroviarie – sono già impiegati in mezz’Europa. Che bisogno c’è di rivoluzionare ancora il proprio progetto?
Roberto Toscani (41 anni vive nel piacentino) l’ha scoperto al TVLPx program [In seguito rinominato X-Red Program, NDR], una settimana intensiva accanto a docenti di marketing delle più famose università californiane. Anzi, diremmo quasi litigando con alcuni di loro. «No no, diciamo che ci siamo confrontati in maniera animata – tranquillizza – perché contestavano ogni parola scritta sulle mie slide. Non facevo in tempo ad aprire la bocca che subito mi richiamavano ripetendo “devi pensare in grande”, oppure “queste cifre sono troppo basse, dai l’idea che la tua impresa valga poco”. Avevano ragione loro: io ero venuto qui nella capitale mondiale degli investitori avendo ben chiaro cosa dire; durante le lezioni, gli incontri con i venture capitalist, le visite ad aziende nate in un garage e poi diventate multinazionali, e dopo ore di confronto con i mentori mi sono reso conto di non conoscere quasi la mia azienda».
Da qui il “chiodo fisso” per chi arriva in Silicon Valley con l’intento di acquisire un nuovo modo di pensare e di fare impresa: mettersi in una situazione non confortevole per crescere in continuazione. Che è una delle mission di Binary System, nata «nel cuore di una delle peggiori crisi economiche della storia, seconda solo alla Grande Depressione del ’29 – come spiegano i fondatori –. La via per uscirne è solo una e va oltre il semplice dovere di contribuire con il nostro lavoro e ricostruire un nuovo tessuto economico e sociale, diverso, migliore. È un progetto ambizioso, ma possibile uscendo dalle logiche personalistiche per entrare nel concetto di un’evoluzione sociale collettiva».