Robotica, sistemi elettrici e intelligenza artificiale nei nuovi mezzi di trasporto: dal monopattino/scooter all'auto-volante le novità su cui startup e grandi imprese stanno lavorando.
Si chiama Liberty; ha tre ruote e un motore a benzina; può raggiungere la velocità massima su strada di 160 km/h; ma ha anche un rotore dispiegabile che lo trasforma in elicottero, con un'autonomia di 500 chilometri in volo.
Pop.Up next, invece, assomiglia a una telecabina con tre rotori e quattro ruote; la parte inferiore si stacca dalla superiore: la prima serve per viaggiare su strade asfaltate o ferrate, la seconda invece è per volare.
Fantasia da serie tv? Nemmeno per sogno. Questi reali prototipi. Il primo è un progetto dell'azienda olandese Pal-V. Il secondo è stato ideato da Audi e Airbus assieme a Italdesign e presentato per la prima volta al salone di Ginevra nel 2018 per dimostrare come le grandi case automobilistiche intendono l'innovazione negli spostamenti su medie e lunghe distanze.
La lista dei mezzi che tra qualche anno potrebbero cominciare a circolare lungo le nostre strade è lunga, a dimostrazione che le aziende - sia i grandi marchi che le startup - stanno lavorando sodo per indicare la linea delle nuove tendenze.
Renault, per esempio, ha ideato un minibus a sei posti a guida autonoma, chiamato EZ-GO, che potrebbe entrare in produzione entro pochi anni. Altrettanto originale è il Rinspeed Snap, già presentato al CES di Las Vegas: si tratta di un modulo abitativo (Pod), arredabile a piacimento, che può essere spostato grazie a una base dotata di ruote (una sorta di skateboard), eventualmente condivisibile fra più utenti.
Già pronto per essere guidato è lo scooter a quattro ruote dell'azienda ticinese Quadro Vehicles: il Qooder - in vendita a circa 11.000 euro e disponibile anche nella versione elettrica.
Numerosi i modelli di monopattino elettrico come quello a tre ruote City Skater della Volkswagen - pesa 12 kg, è pieghevole, raggiunge una velocità massima di 20 km/h e ha un'autonomia di 20 km - e quello della americana Boosted Boards. L'azienda automobilistica tedesca sta però anche progettando lo Streetmate: una moto elettrica da pilotare in piedi, su una pedana, come un monopattino. Sempre in piedi sarà da condurre il Toyota i-Walk: mezzo elettrico a tre ruote, a passo variabile, è pensato per un impiego nelle aree pedonali. Dotato di intelligenza artificiale, in futuro potrebbe diventare un vero e proprio "amico" in grado di accompagnare il guidatore a fare la spesa, acquistando per lui oggetti visti in vetrina, grazie al commercio elettronico e alla sua connessione alla rete Internet.
Trasferendoci nel cuore della Motor Valley italiana, a Modena, dove sono nati i grandi marchi come Ferrari, Maserati e Pagani, si sta correndo per arrivare a testare a breve l'auto digitale. Grazie ad un accordo tra il Comune, le università di Modena-Reggio Emilia e Trento e Fca, è nata Automotive Smart Area (Masa), un quartiere-laboratorio nell’area nord della città che farà da incubatore per testare i mezzi del futuro.
Il primo passo è l'istituzione di un corso di laurea per formare laureati esperti di vetture ultraintelligenti, organizzato sul modello tedesco, direttamente presso le aziende. E' anche stata avviata la sperimentazione della connessione tra le vetture e l'autostrada: una dozzina di chilometri sull'A22 Modena-Brennero, sono stati attrezzati con sensori, antenne, appositi dispositivi e altri strumenti in grado di accompagnare e dare indicazioni a un'auto appositamente attrezzata a ricevere ed elaborare i messaggi.
A Modena, l'Automotive Smart Area è allestita con semafori intelligenti, segnaletica digitale, sensori a livello strada e una connessione veloce 5G, capace di elaborare rapidamente i dati comunicati dalle auto. Quindi, come ha spiegato il professor Francesco Leali, del dipartimento di Ingegneria dell’Unimore, i veicoli «dialogheranno con l’ambiente circostante, per arrivare ad azzerare gli incidenti e dare la massima sicurezza sia ai pedoni che ai conducenti».
Quello dell'auto è quindi uno dei settori in rapidissima crescita, dove negli anni sono state portate avanti piccole innovazioni incrementali. Oggi, sulle auto senza conducente e sulla tecnologia autonoma, si sono fatti passi da gigante. Come dimostrano alcune startup promettenti che attirano talenti, ricercatori, ingegneri, specializzati in particolare in visione computerizzata, intelligenza artificiale, robotica. Su queste startup, ovviamente, stanno puntando gli occhi gli investitori della Silicon Valley.
Paolo Tomassone*
*Articolo originale Mar 2018, aggiornato Feb 2020.
Si chiama Liberty; ha tre ruote e un motore a benzina; può raggiungere la velocità massima su strada di 160 km/h; ma ha anche un rotore dispiegabile che lo trasforma in elicottero, con un'autonomia di 500 chilometri in volo.
Pop.Up next, invece, assomiglia a una telecabina con tre rotori e quattro ruote; la parte inferiore si stacca dalla superiore: la prima serve per viaggiare su strade asfaltate o ferrate, la seconda invece è per volare.
Fantasia da serie tv? Nemmeno per sogno. Questi reali prototipi. Il primo è un progetto dell'azienda olandese Pal-V. Il secondo è stato ideato da Audi e Airbus assieme a Italdesign e presentato per la prima volta al salone di Ginevra nel 2018 per dimostrare come le grandi case automobilistiche intendono l'innovazione negli spostamenti su medie e lunghe distanze.
La lista dei mezzi che tra qualche anno potrebbero cominciare a circolare lungo le nostre strade è lunga, a dimostrazione che le aziende - sia i grandi marchi che le startup - stanno lavorando sodo per indicare la linea delle nuove tendenze.
Renault, per esempio, ha ideato un minibus a sei posti a guida autonoma, chiamato EZ-GO, che potrebbe entrare in produzione entro pochi anni. Altrettanto originale è il Rinspeed Snap, già presentato al CES di Las Vegas: si tratta di un modulo abitativo (Pod), arredabile a piacimento, che può essere spostato grazie a una base dotata di ruote (una sorta di skateboard), eventualmente condivisibile fra più utenti.
Già pronto per essere guidato è lo scooter a quattro ruote dell'azienda ticinese Quadro Vehicles: il Qooder - in vendita a circa 11.000 euro e disponibile anche nella versione elettrica.
Numerosi i modelli di monopattino elettrico come quello a tre ruote City Skater della Volkswagen - pesa 12 kg, è pieghevole, raggiunge una velocità massima di 20 km/h e ha un'autonomia di 20 km - e quello della americana Boosted Boards. L'azienda automobilistica tedesca sta però anche progettando lo Streetmate: una moto elettrica da pilotare in piedi, su una pedana, come un monopattino. Sempre in piedi sarà da condurre il Toyota i-Walk: mezzo elettrico a tre ruote, a passo variabile, è pensato per un impiego nelle aree pedonali. Dotato di intelligenza artificiale, in futuro potrebbe diventare un vero e proprio "amico" in grado di accompagnare il guidatore a fare la spesa, acquistando per lui oggetti visti in vetrina, grazie al commercio elettronico e alla sua connessione alla rete Internet.
Trasferendoci nel cuore della Motor Valley italiana, a Modena, dove sono nati i grandi marchi come Ferrari, Maserati e Pagani, si sta correndo per arrivare a testare a breve l'auto digitale. Grazie ad un accordo tra il Comune, le università di Modena-Reggio Emilia e Trento e Fca, è nata Automotive Smart Area (Masa), un quartiere-laboratorio nell’area nord della città che farà da incubatore per testare i mezzi del futuro.
A Modena, l'Automotive Smart Area è allestita con semafori intelligenti, segnaletica digitale, sensori a livello strada e una connessione veloce 5G, capace di elaborare rapidamente i dati comunicati dalle auto. Quindi, come ha spiegato il professor Francesco Leali, del dipartimento di Ingegneria dell’Unimore, i veicoli «dialogheranno con l’ambiente circostante, per arrivare ad azzerare gli incidenti e dare la massima sicurezza sia ai pedoni che ai conducenti».
Quello dell'auto è quindi uno dei settori in rapidissima crescita, dove negli anni sono state portate avanti piccole innovazioni incrementali. Oggi, sulle auto senza conducente e sulla tecnologia autonoma, si sono fatti passi da gigante. Come dimostrano alcune startup promettenti che attirano talenti, ricercatori, ingegneri, specializzati in particolare in visione computerizzata, intelligenza artificiale, robotica. Su queste startup, ovviamente, stanno puntando gli occhi gli investitori della Silicon Valley.
Paolo Tomassone*
*Articolo originale Mar 2018, aggiornato Feb 2020.