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venerdì 14 giugno 2019

Fallimento e risalita della quotazione in borsa di Uber e Lyft: E' la fine della sharing economy?



La sharing economy ci ha abituato a dare valore a cose che spesso erano abbandonate. Sono nate opportunità per guadagni extra e a volte mestieri nuovi. Il settore più innovato è stato quello dei trasporti dove le startup di tutto il mondo stanno introducendo nuovi modelli di business e tecnologie: Uber e Lyft in prima fila seguiti da BlaBlaCar, FlixBus, e le più recenti startup di micro-mobilità (Lime, Skip, Bird, Scoot, etc.).

La quotazione in borsa di qualche mese fa di Lyft e Uber e il crollo dei loro titoli hanno generato interrogativi di investitori e esperti di tutto il mondo su quello che sarà il futuro della sharing economy. Ci si chiede cosa non ha funzionato a Wall Street e se siamo alla fine di un'era, quella della 'condivisione', che non vedrà mai la maturità dei mercati.

Tra i punti sollevati dagli esperti c'è un limitato 'vantaggio competitivo' di Uber, rimasto troppo simile al concorrente Lyft. In base a quanto riportato da MarketWatch puntare su acquisire la più grande quota di mercato non è abbastanza per Uber. Sia gli autisti sia i passeggeri hanno entrambe le app (Uber e Lyft) installate e nulla limita l'utilizzo di una invece dell'altra.

Secondo gli esperti di Wall Street interrogati dalla CNN Business tra le cause del tenue interesse da parte degli investitori c'è l'eccessiva rivalità tra le due società nel differenziarsi in una lotta dei prezzi al ribasso piuttosto che in altro. A giocare contro anche le eccessive valutazioni private delle due startup di San Francisco: ritenute troppo alte. A vincere l'interesse degli investitori, secondo la CNN, sono stati altri IPO, come quello della carne vegetale Beyond Meat (BYND), della piattaforma di video comunicazione Zoom Video Communications (ZM) o dei dispositivi medici  ShockWave Medical (SWAV).

Una settimana fa la buona notizia per gli investitori: il valore delle azioni di Uber finalmente supera il prezzo della quotazione in borsa. Secondo TechCrunch i mercati stanno apprezzando la capacità di Uber di diversificare, puntando a diventare leader nel settore della mobilità. Elicotteri, mezzi di trasporto merci, consegne a domicilio.
Un crescente numero di acquisizioni sta incrementando la posizione di Uber nel settore della micro-mobilità. Piccoli scooter (monopattini) elettrici di proprietà i cui interventi di manutenzione, sopratutto le ricariche, sono affidate a un sistema di sharing economy - chiunque installando può portare gli scooter a casa per ricaricare le batterie in cambio di un compenso. Già ad aprile 2018 Uber aveva acquisito JUMP Bikes per $200 milioni. Secondo TechCrunch di una settimana fa Uber sta considerando di acquisire Skip, il secondo provider di scooter elettrici di San Francisco.

A sentire la CNBC di qualche giorno fa sembra che anche il clima intorno a Lyft sta cambiando in meglio.

La mobilità è sicuramente uno dei settori che da sempre attira innovazione e da molto non veniva innovato. Fino a qui siamo tutti d'accordo. Resta da capire se le recenti vicende di Uber/Lyft sono il primo segno dei limiti dell'approccio 'sharing economy' nel creare un vantaggio competitivo di lungo termine.


Bruno Iafelice